Salvador...

 

Sulle punte dei miei baffi accuminati si posano surreali idee

come libellule rosse senz'ali sulle canne degli stagni di follia

idee immodeste di onnipotenti fantasie di creazioni

di bronzo e pasta di vetro, d'oro e tela.

E le mie solide convinzioni camminano come elefanti che portano obelischi di coraggio

sulle gambe esili delle tentazioni di S. Antonio.

Il tempo è il liquido ticchettio starato

d'un orologio molle sulle sei

appeso ad asciugare sui rami e al sole della cura.

Circondato da corpi d'ombra e visi di spazi vuoti

dai cassetti dell'anima aperti come un negozio di caramelle colorate.

Non ho più uova da schiudere e le idee non sono più tigri vomitate da pesci volanti

ma volti molli dalle ciglia chiuse appoggiati alle stampelle del mio sguardo allucinato.

Ed ora che non ci sei più, ti bacio Gala, da qui.

Tu baciami DA LI'