Arriverò...

 

Arriverò!

 

Arriverò e non esiterò un istante. Sicuro di tutti i miei sbagli e delle mie convinzioni da saltimbanco

con un cesto da pic-nic pieno di cose buone e di parole da scaldare per l'inverno.

 

Arriverò, come un'orda di cavalli mongoli davanti alla tua casa di pensieri e mattoni

sulla tua porta dove aspetta da tempo il rumore della mia mano che batte.

 

Arriverò, con un singolo fiore bianco chiuso ed un mazzo di sogni profumati da donarti

vestito di scuro e prospettive, d'idee e parole calme e sospirate d'altri tempi.

 

Arriverò, ti porterò necessità candite e ricoperte di cioccolato, in un cesto di vimini

le mangeremo a sazietà una alla volta come ciliegie di Vignola pagate a caro prezzo.

 

Arriverò, la terra sarà nera ed umida e le notti silenti e di carezze d'ombre tremule di candele

e guarderemo dal divano le nostre speranze bagnate di pioggia, stese ad asciugare al sole di Maggio.

 

Arriverò, tra le mani, il forziere dei segreti vuoto e, sulle spalle, il sacco di risposte pieno

ci guarderemo, muti dalle troppe parole da dire, con la paura di morire negli occhi,

pensando "Cuore non cedere! Non adesso!".

 

Arriverò! E non dovrai fare altro che aprirmi la porta e dire:

"Entra!".