La stagione delle Nebbie: Atto III°-L'addio

 

Silenzio di neve che scende. Scende dai loggioni sulla galleria e cade muto in platea.

E le corde dei pensieri aprono lente le tende della bruma.

Pesanti e polverose tende rosse nel teatro del passato.

"Queste, per voi, si apriranno ogni settimana del mese. Non Mancate!".

 

Bianco asettico di piccole mattonelle di ceramica bianca. Suono di passi miei.

Le molecole che respiro sono fermosospese, di pietra, come vittime di Gorgoni.

Sordi suoni di lamenti sommessi e facce nelle mani umide. Freddo cristallizzato.

E i brividi che camminano come bruchi sulla schiena escono nebbiolina dalla bocca.

 

Come un'addormentata! Lenzuolo rimboccato sul petto!

Ed il mio cuore è marmo senza odore, come il letto su cui tutto riposi.

E il sogno s'infrange col suono sordo d'una clavicola spezzata.

E il mondo ristagna sangue giallo-bluastro come labbra viola di lividi sulla tua pelle ferma.

 

Antimateria nel petto e buco nero nell'anima. Non è più! Non è più nulla!

E siedo a terra per paura di sprofondare. E prosciugo ogni lacrima per non disseccarmi.

Tutte le strade che portano ai perchè sono chiuse per incidente...troppi km di coda.

Piedi di cemento in scarpe di piombo. Fruscii come boati. Ricordi come aghi negli occhi. Pens-ieri!

 

Cambia la scenografia sul palco. Tende di pioggia. Vivi nella città dei morti.

Un uomo parla frasi senza senso su quel che sarà. Quando ora non c'è più nulla.

Un uomo abbraccia una donna. Dai loro occhi cadono parole umide simili alla pioggia.

Un uomo venuto da lontano, nascosto dietro, tiene in mano le sue parole ed una rosa bianca.

 

Tutti vanno via. Resta una lettera d'inchiostro sbiadito ed una rosa annegata.

Una mano sul freddo della pietra. Un bacio viola su una foto che ride. Un fiore su altri fiori.

Resto seduto lì! "Voglio solo aspettare il coraggio! Non tornerò mai più! Il coraggio di dire: Addio!".

Due mandate al sonno sereno della notte ed al silenzio nei sogni.

 

La foto piove di tristezza.

L'uomo piove di freddo e suoni morti.

E dal suo orecchio sinistro non sentirà mai più come prima.