Lo scemo del villaggio/Le Pape des Fous
Guardalo come cammina lo scemo del villaggio
a gambe larghe e col naso sempre al cielo.
Senza meta bussa ad ogni porta ed entra in ogni luogo
tutto guarda ma non vede nulla.
Mette le mani e lingua in ogni cosa
ma nulla sa fare ne capire.
Tutto chiede di ogni cosa! Cosa folle è la curiosità
senza senso e senza aspettare risposta.
E tutti lo assecondano di "buon" cuore
perchè possa continuare a dar loro spettacolo.
E tutti lo scherniscono e nessuno lo difende
perchè nessuno scambia il proprio "onore" per proteggere il suo.
Tra foreste di gomitate di richiamo e sguardi di crudeli intese
si districa sulla piazza lastricata di brusii del villaggio.
E la locandiera gli da cibo di pietà
il prete una cattedrale di consolazioni.
Ma quando lo seguo e lo vedo rientrare a casa
lo scemo del villaggio abbassa lo sguardo e accende il camino.
Prende il suo diario ed annota tutte le follie della gente
la pochezza di quelli che lui vede di sottecchi
scrive della pietà e delle domande sempre uguali che gli fanno
scrive e scrive e scrive...
e scrive una poesia alla sua Esmeralda e poi va dormire in un letto di lucide follie.