Gioco di prole
Trabocco copiosamente le mente di lamenti
dilavati, trilavati, trilobati a trifoglio.
Ma non ne basterebbe uno a quattro
per fermare
Trabucchi che sparano e speronano speranze
zelanti nell'aprire brecce tra la dura muratura
dell'insicura sutura della falsa pace di pece.
Disegno rassegnati assegni dissennati
senza firma, senza forma
fermi, aspettanti e sospettanti
lattanti, saltellanti di-amanti brillanti.
Di-mostro ministro e maestro di minestra
versata per me la permeabile, abile, bile.
Ma la Mala Strana mi attende
e non è di Salomè giusto il gusto
di questa troppo Belladonna.