Donne dell'altro mondo: Sulla via di Damasco.

 

Cammino tra la folla con la mano nella mano di Thurayyâ.

Lei mi guida attraverso i mercati affollati di odori e accenti di Amman in lingue di cardamomo e coriandolo profumato.

Suraya mi bacia con le labbra sporche di dattero e mi chiude gli occhi con le mani per farmi annusare le sue dita di chiodi di garofano e cuor di cannella.

E mentre tutto intorno è chiasso e confusione, siamo un'oasi damascena nel cuore d'un caotico deserto siriano.

Suraya ha la pelle liscia e chiara come il riverbero della luce sui tramonti di Aleppo.

Ha un sorriso che si schiude come i fiori di cactus e rugiada all'alba.

Alta di dignità d'un minareto e sogni belli e solidi come rose del deserto.

La moschea dove canto le mie preghiere più profonde al cielo dell'Est.

Suraya ha prospettive lontane e sterminate come la via della seta...una carovana di doni preziosi e remoti sulla via che da Damasco porta all'estremo occidente dei miei desideri.

Parla parole in piena, sagge ed antiche come l'Eufrate, di mezzaluna fertile da seminare e raccogliere di frutti.

Suraya ha capelli castani di dune al crepuscolo e labbra fresche d'oasi di Palmira.

Le sue mani sono refrigerio per il mio corpo...un hamman...massaggi d'acqua termale sui sospiri polverosi dell'anima.

Quando saliamo le scale ed entriamo in casa, il suo fiato è caldo vento del Mediterraneo sui miei desertici passi nella sabbia, li cancella.

Sul viso coperto dal velo scuro i suoi verdocchi sono gemme mute in uno scrigno di segreti senza memoria come urla nel deserto.

Con un gesto leggero e rituale, la mano destra sul lato sinistro del viso scopre il velo...la bocca perfetta parla la verità...romantica e lineare come scrittura cufica...la sua voce, il mio Corano.

Sfila i sette veli di seta che l'avvolgono per me ed ognuno è un peccato perdonato.

Ha il ventre piatto e accogliente come un testo sacro, vi poggio una mano e pronuncio le mie promesse e le mie speranze a passi di labbra.

Thurayyâ è il mio thè scuro nella notte fredda del deserto illuminato solo dal fuoco del suo amore, tra le dune di sabbia e polvere tutt'intorno.

Sabbia troppo fine da trattenere tra le mani...sabbia che insinua ogni mio spazio...sabbia che sedimenta sul fondo di ogni cosa che io esisto.