Di letta pagina
Ti scrivo e descrivo su questo foglio di immacolato bianco potenziale
sentirsi Cyrano, così che altro non debba che poggiare l'anima accanto e ricopiarla su carta.
Ed ogni riga è un sentiero sconosciuto che so dove mi porterà
e intorno alle parole tracciate il vero messaggio è impresso ad inchiostro biancandido di Diletta pagina.
La penna lascia cadere gocce di memoria assorbite dal mio diario
così che ogni cosa scritta svanisce immemore e perduta per sempre dentro di me.
La punta gratta pensieri come due gatti sulla porta
e cammina lenta sul foglio con le tasche bucate, lasciando cadere e scivolare liquide parole.
Tutto all'interno di questo bianco luogo parla di noi
io nera isola di questi segni, tu chiaro mare intorno che mi lambisce e definisce fino al limitare del margine.
Ed ora che ti tengo tra le mani, sottile, tagliente sulle dita, fragile
ti leggo tra le righe, nello spazio intorno, e sei l'intorno del mio spazio, leggo e ti rileggo Di letta pagina
Sei le virgolette che stanno per aprire una frase parlata
la virgola che da senso e respiro, le parentesi che difendono i miei pensieri da una frase troppo vaga
il punto alla fine di ogni mia poesia.