Di fame e di seta...
Di fame e di seta tesso i miei giorni.
Spettro, spettro delle mie brame
chi è la più bella tra le mie trame? Lei?
TU!
Viaggi d'anni in secondi
vivendo d'istanti che vorresti durassero millenni
disfi e ritessi con penelopetica rassegnazione le rotte e le tratte
sistematica pazzia.
Rendimi ora conto dei luoghi visti
oppure brucia ora al freddo tocco delle mie mani assuefatte al reale
t'incatenino per i pensieri al suolo
come dolci chiodi arrugginiti che tu stesso hai martellato masochisticamente
per il tuo solo piacere
godendo nel riso ironico del dolore mai proferito, mai condiviso
dileggiato all'infinito e a volte ostentato!
A volte!
Inzuppati nel tuo crisofango di mendacità idiote, per te stesso.
Resta qui ora, seccandoti all'arido, al monotono insensibile contatto del mondo
ed io potrò così saziare i miei giorni oblianti
di fama e di sete.